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I Castelli della Puglia

La storia della regione Puglia vanta un passato articolato dove un andirivieni di culture ha portato ad una struttura geografica ed architettonica particolare. Popolazioni indigene e di origine greca han lasciato il posto ai romani, ai goti, ai longobardi e tanti altri. Ognuna di queste popolazioni ha lasciato importanti tracce al proprio passaggio, non semplici reliquie d’antiquariato ma un vero e proprio retaggio che è possibile ammirare anche solo passeggiando per i paesini più piccoli, per le campagne o lungo i litorali.

È stato, in particolare, sotto il regno delle Due Sicilie e con l’avvento degli Svevi che si hanno a tal riguardo più testimonianze, sotto forma dei bellissimi castelli. Andiamo insieme alla scoperta dei più belli castelli di Puglia che è possibile ammirare sparsi per la regione nei luoghi più affascinanti e ricchi di storia.

Castel del Monte ad Andria
Il monumento per eccellenza in Puglia è sicuramente Castel del Monte. Eretto nel XIII secolo dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Federico II sull’altopiano delle murge occidentali presso Andria, a 18 km dalla stessa, s’erge a 540 metri dal livello del mare. È riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Un edificio perfettamente ottagonale che ad ogni angolo presenta una torre di pari forma, le cui misure sono legate a significati nascosti tutt’ora sotto indagine ed il cui scopo è ancora poco chiaro. La sua posizione non è strategica e non è adatta come fortezza, priva degli elementi caratteristici delle basi per la caccia, è stato ipotizzato fosse una specie di tempio. Molti studiosi vi han trovato simboli astronomici, all’interno. Visitare la fortezza di Castel del Monte, oltre alla vista mozzafiato che la struttura presenta ed al fascino, è anche un viaggio nel mistero e nella perfezione. Come per le piramidi in Egitto, Castel del Monte gode di un fascino e di un’aura che vanno oltre quel che i nostri occhi sono disposti a farci vedere.

Castello aragonese a Taranto
Un altro castello di Puglia molto bello e ricco di storia è il Castello Aragonese di Taranto che si erge nel cuore della città con un’incredibile bellezza architettonica e storica. Chiamato anche Castel Sant’Angelo e costruito vicino una depressione naturale del banco di roccia su cui è stato realizzato il vecchio borgo cittadino, è la ricostruzione aragonese di una vecchia struttura normanno-sveva-angioina. Inizialmente fortificato nel periodo greco, solo le sue fondamenta si sono salvate mentre venne realizzata la sua ricostruzione nel periodo bizantino.
Tuttavia i castelli, nel periodo del XV secolo, venivano abbandonati; data la rivoluzione dell’artiglieria un attacco era capace di abbattere le mura di ogni struttura con poche cannonate, il che rendeva le strutture inagibili. Il re di Napoli Ferdinando d’Aragona decise quindi di rinforzarne le mura riempiendo intere gallerie di terra, ricostruendo e ridefinendo la struttura seguendo le indicazioni di Francesco di Giorgio, grande architetto senese. Vennero erette cinque torri di cui due sul mare e venne donata al castello una forma simile a quella di uno scorpione. Dopo il 1594 venne utilizzato come caserma e prigione e solo nel 2003 la marina militare ha ordinato un restauro globale di una struttura ricca di storia e fascino.

Castello del Gargano
Un altro castello di origine normanno-svevo-aragonese-angioino è sito in un luogo davvero difficile da raggiungere: sull’orlo di Monte Sant’Angelo, conosciuto in passato anche come Castello del Gargano. Inizialmente solo un castrum bizantino, poi dimora di principi della signoria dell’Honor Sancti Angeli, che costruirono anche le mura intorno la città. Ospitò Federico II di Svevia e la sua consorte, pertanto presenta una struttura che mostra le tipiche basi dell’architettura sveva federiciana, ma ogni popolazione effettuata in seguito portò a torri e torrioni. Una fortezza che racconta da sola la sua storia, per chi sa leggerla, dove aragonesi, angioini, normanni, furono solo alcuni degli ospiti che ne arricchirono il valore architettonico.

Castello Angioino-Svevo-Aragonese a Manfredonia
Il nostro viaggio ci porta più a sud, senza spostarci dal foggiano. È a Manfredonia che, in centro, s’erge il castello angioino-svevo-aragonese. Rivolto verso il mare del golfo, dominando quindi una vasta area marina, fu eretto probabilmente nel 1279, secondo quel che attestano alcuni documenti dell’epoca. Inizialmente una piccola struttura le cui fondamenta furono gettate da Carlo I, divenne un vero e proprio castello sotto il dominio aragonese che eresse le mura di cinta in seguito ad una politica di fortificazione delle fasce costiere. Nel secolo successivo vi venne aggiunto un bastione a pianta pentagonale chiamato Dell’Annunziata per via di una formella in marmo al suo interno che raffigura una scena dell’annunciazione. Distrutto dagli scontri con il popolo turco e ricostruito, divenne caserma e prigione. È nel 1968 che divenne proprietà statale, al cui interno vi realizzò un museo archeologico.

Castello di Barletta
Percorrendo ancora la costa pugliese abbiamo modo di incontrare, nel cuore del centro cittadino, il Castello di Barletta. Una fortezza in pietra bianca dalla struttura geometrica particolare, quasi unica nel suo genere: una base quadrata con ai lati quattro strutture quadrangolari di forma irregolare, allungate verso l’esterno. Venne realizzato inizialmente con uno sbocco sul mare, che confluiva nel fossato che lo circondava. Oggi le acque si sono ritirate, lasciando il posto al verde e ad una piccola area dove sono regolarmente tenuti eventi dell’estate barlettana.
Inizialmente realizzato sotto l’influenza normanna come parte di una cinta muraria che avvolgeva l’allora comunità di Bardulos, fu sotto il dominio degli Svevi e di Federico II che trovò una nuova vita divenendo spesso l’alloggio dell’imperatore. Ristrutturata più volte, fu sotto il dominio spagnolo che assunse l’aspetto con cui è riconoscibile oggi, una costruzione realizzata per resistere ad ogni scontro con feritoie disposte secondo una logica strategica per combattere con cannoni e balestre, ed un ponte per limitarne l’ingresso. Inoltre è attualmente polo museale, biblioteca, sala convegni e mostre temporanee. In questa fortezza è stata plasmata la storia dell’intera regione e per chiunque sia interessato all’argomento una visita al suo interno è d’obbligo.

Castello di Trani
Senza spostarci troppo, proseguendo sulla litoranea e quasi visibile da Barletta, possiamo trovare invece il Castello di Trani. Trovò i suoi natali sotto la diretta supervisione dell’imperatore Federico II di Svevia, nel 1233. Costruito su un fianco roccioso nel centro della città, in modo che potesse resistere agli assalti dal mare, aveva inizialmente una forma quadrangolare ed era circondato da un fossato naturale che lo separava dalla terraferma. Anch’esso venne ristrutturato totalmente dal dominio spagnolo, che vi aggiunsero bastioni e torri. Divenne quindi carcere, ed è nel 1976 che venne consegnato alla Soprintendenza ai beni culturali ed artistici della Puglia, venendo aperto liberamente al pubblico nel 1998. Dalle sue mura è possibile ammirare tutto il territorio circostante e un’area marittima che s’estende fino alle rive del Gargano.

Castello di Lecce
Nell’entroterra salentino spicca la presenza del Castello di Lecce, eretto su una piccola fortezza preesistente dall’imperatore Carlo V d’Asburgo. Ancora non sono chiari diversi dettagli sulla sua struttura originaria, come quante porte avesse in origine o chi fu ad erigerla inizialmente. È divenuto simbolo della cultura leccese, tanto che al suo interno vi ha sede il relativo assessorato cittadino. Il primo piano dell’edificio invece è utilizzato per eventi ed iniziative culturali.

Castello di Massafra
Parlando di strutture dell’entroterra pugliese risaltano strutture come il Castello di Massafra, che spicca sulla cima della gravina San Marco sin da tempi antecedenti all’anno mille. Una struttura classica, un quadrilatero con quattro torri merlate risultato della lavorazione angioina. Al suo interno è possibile ancora trovare sale dedicate come armeria, scuderia, prigione, fienili, neviere, pecerie (locali dove era consuetudine conservare la pece per le torce). Una struttura quasi fantasy, direttamente dalle fantasie di un libro, per un castello dei più belli della regione.

Castello di Oria
In provincia di Brindisi, a 166 metri sul livello del mare, è possibile ammirare il Castello di Oria. Testimonianza di una civiltà ivi presente sin dai tempi più remoti, è probabilmente lo sviluppo di una precedente acropoli messapica, che si dotò di mura intorno al VI secolo. Attualmente monumento nazionale, alcuni documenti riportano le sue origini all’opera di Federico II di Svevia, che probabilmente ampliò la struttura preesistente. L’importanza del castello è tale anche in base al numero di assedi a cui resistette ed alle grandi personalità che vi hanno spesso alloggiato, come Maria José di Savoia, Margaret d’Inghilterra o i principi di casa Asburgo. Attualmente è in fase di restauro, ma il suo fascino e la sua storia restano memorabili.

Castello di Otranto
È grazie al suo fascino che diede vita al primo romanzo gotico della storia, ad opera di Horace Walpole nel 1764. Parliamo del Castello di Otranto, fortezza dell’omonima città in provincia di Lecce. Esso è legato alle mura della sua stessa città, formando un unico grande apparato difensivo. Con la sua pianta pentagonale, il suo fossato difensivo e le sue alte torri a punta di lancia, anche l’architettura di questo forte deve le sue origini per mano di Federico II di Svevia. Furono gli spagnoli, tuttavia, a donare al castello ogni genere di accorgimento possibile perché fosse da esempio a livello mondiale su come dovrebbe essere realizzato un edificio capace di difendere una città.

Castello Normanno-Svevo di Bari
Il castello più visitato della regione è sicuramente il Castello normanno-svevo di Bari, nel cuore della città vecchia. Testimonianze della sua esistenza sono presenti già nelle Satire di Orazio e negli Annali di Tacito, ma la sua struttura principale risale al 1132. Distrutto e ricostruito, interamente e in parte, diverse volte, passò dagli aragonesi agli Sforza alla regina di Polonia Bona, che vi morì nel 1557. In seguito divenne caserma e prigione sotto i re di Napoli. In passato bagnato dal mare, ora ritirato, è il frutto di costruzioni volte alla bellezza ed all’ingentilimento della pietra, con un moderno impianto di illuminazione artistica figlia della mente del barese Antonio Vernole che ne ha risaltato i punti chiave. Un monumento di imperdibile valore per chiunque voglia visitare il meglio del capoluogo di regione. La Puglia nasconde anfratti pieni di storia e segreti, ed è nei suoi innumerevoli castelli che la sua storia ha vissuto momenti epici. Narratori silenziosi, questi luoghi aspettano solo di essere ammirati dal giusto sguardo consapevole.